Nella parte occidentale di Lemno, a Mirina, si trova l’insediamento omonimo, che in epoca preistorica fu un importante centro residenziale e si sviluppò accanto a Poliochni.

Secondo i dati di scavo, l’insediamento preistorico di Myrina presentava fasi edilizie sovrapposte, che vanno dal Neolitico finale alla tarda età del bronzo (dal 3.700 a.C. al 1.200 a.C.). Durante il terzo e il secondo millennio, c’era il gran sviluppo della Myrina preistorica  con insediamenti continui nell’area, progettando un’organizzazione urbana rudimentale. Le strade centrali e secondarie, talvolta acciottolate, assicuravano il regolare movimento degli abitanti in città, con isole edilizie visibili, all’interno delle quali venivano costruite le case. La presenza di un sistema di drenaggio uniforme attraverso condotte in pietra indica l’esistenza di un altro grande centro protourbano a Lemno.

Le occupazioni principali degli abitanti erano l’agricoltura, l’allevamento e la pesca, ma si dedicavano anche ad altre attività, come l’ingegneria domestica, l’artigianato, la lavorazione della pietra, ecc.

Intorno al 2.100 a.C nella zona si verificò un grande terremoto distruttivo che fu la ragione del quasi totale abbandono di Poliochni.

Le case di Mirina erano per lo più costruite in pietra, con murature elaborate, fatte di ciottoli e pietre sedimentarie.Le case dell’insediamento hanno ricevuto nel corso degli anni ripetuti interventi edilizi e sono state realizzate prevalentemente nella tipologia “palazzina”.

Preziosi strumenti interpretativi per comprendere lo stile di vita delle popolazioni che vissero nella Mirina preistorica ininterrottamente dal Bronzo Antico alla Media Età sono stati il ​​gran numero di oggetti in argilla, pietra, metallo e osso individuati e raccolti durante il periodo dei lavori di scavo nello spazio.

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